Non è certa la vera origine della salvia, c’è chi l’attribuisce al Brasile e chi al bacino del Mediterraneo, in particolare alla Dalmazia e alla Spagna. Il nome deriva dal latino “salvus” e si riferisce alle proprietà curative di questa pianta alla quale i romani attribuivano il potere di salvare dall’infermità, era considerata la pianta dell’immortalità poichè le si riconoscevano virtù atte a conferire longevità. Pur essendo inserita dagli antichi greci e romani nella farmacopea ufficiale la salvia ha stentato a trovare utilizzo in cucina, sarà infatti la scuola salernitana ed in particolare Arnaldo di Villanova, medico, alchimista e teologo catalanodel XIII secolo ad accreditare la salvia come condimento suggerendo di utilizzarla per farcire oche e porchette da fare arrosto. Da allora la salvia è diventata uno degli odori più tipici della cucina mediterranea ed in particolare di quella italiana.
Ingredienti per 4 persone:
– 600 g. di pollo
– olio e.v.o.
– salvia
– sale q.b.
– 1 bicchiere di vino bianco secco
Procedimento:
- Pulite il pollo, fiammeggiatelo, risciacquatelo, asciugatelo e dividetelo in pezzi.
- Mettete in una padella due cucchiaiate di olio aggiungete il pollo spezzato conditelo con sale e pepe e lasciatelo rosolare a color d’oro piuttosto scuro
- A questo punto scolate il grasso della padella e bagnate il pollo con un bicchiere di vino bianco secco ed una buona manciata di foglie di salvia fresca.
- Moderate il fuoco, coprite la padella e lasciate cuocere piano piano fino a che il pollo sarà cotto e l’intingolo ristretto. Consiglio di servirlo caldo.