L’origine del nome “ciambella” sembra da attribuire ad un pasticcere, che visse a Madrid, di nome Leone Ciambelli famoso per le sue torte a base di pan di spagna e le cui ricette custodiva gelosamente. La leggenda racconta che un giorno, durante una gara, il suo rivale mandò il proprio figlio di nome Osvaldo a rovinare la torta del Ciambelli ed a questo scopo disegnò al centro della torta una O come appunto l’iniziale del suo nome. Leone vedendo la sua torta con il buco al centro pianse, sicuro di perdere la gara, ma le cose andarono diversamente perchè l’idea di una torta con il buco al centro ebbe gran successo presso la giuria che gli assegnò ancora una volta il primo premio dando, in suo onore, a quel dolce il nome di ciambella.
Si tratta del tipico dolce da prima colazione di cui esistono moltissime versioni, quella che vi proprongo è al cioccolato e ricca di aromi che al mattino risvegliano i sensi!
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Scorzette candite d’arancia
Il termine candire proviene dall’arabo “ qandat ” che significa zucchero, la canditura è un metodo di conservazione di parti di piante commestibili, di solito frutta, attraverso la loro immersione in uno sciroppo di zucchero. Già alle antiche popolazioni della Cina e della Mesopotamia era nota la conservazione mediante zuccheri, come lo sciroppo di palma ed il miele. Gli antichi romani addirittura conservavano il pesce immergendolo nel miele. I veri precursori della canditura moderna sono gli arabi che servivano agrumi e rose candite nei momenti clou dei loro banchetti. E’ grazie ai mercanti veneziani, prima, e genovesi, poi, che la canditura si conobbe e diffuse in Occidente,
Una mimosa per te
” Ci sono donne…. E poi ci sono le Donne Donne….E quelle non devi provare a capirle, perché sarebbe una battaglia persa in partenza. Le devi prendere e basta. Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo il tempo di pensare. devi spazzare via con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto. a bassa, bassissima voce. Perché si vergognano delle proprie debolezze e, dopo averle raccontate si tormentano – in una agonia lenta e silenziosa – al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi. perciò prendile e amale. Amale vestite, che a spogliarsi son brave tutte. Amale indifese e senza trucco, perché non sai quanto gli occhi di una donna possono trovare scudo dietro un velo di mascara. Amale addormentate, un po’ ammaccate, quando il sonno le stropiccia. Amale sapendo che non hanno bisogno: sanno bastare a se stese. Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro“ (Alda Merini)
Ananas con crema di mascarpone all’aroma di anice per “Frida”
Concludo il mio personale omaggio a Frida Kahlo con la ricetta di un dessert delicato ed avvolgente che per le sue qualità di freschezza e leggerezza si adatta benissimo ad essere degustato sia in inverno che d’estate. Tra gli elementi protagonisti di questo dolce si distingue l’ananas. Si suppone che esso sia originario dell’America del Sud da cui deriverebbe l’etimologia del nome, gli indios infatti chiamavano questo frutto “anana” cioè “profumo”, d’altra parte si sostiene che il nome ananas potrebbe derivare anche da due parole arabe “ain-anas” che significano “occhio umano” per della forma delle scaglie che ricoprono la polpa. Sono molteplici le proprietà benefiche di questo frutto tra le quali importante è l’azione digestiva, antinfiammatoria, antiossidante ecc. ma per sfruttare a pieno l’azione del principio attivo in esso contenuto, la bromelina, è preferibile consumarlo crudo.