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Spaghetti con le ‘Vongole’ o con i ‘Lupini’

Mia madre ha cucinato ogni giorno della sua vita, fin quasi alla fine, con risultati straordinari e guardandola nel tempo ho imparato che la semplicità e la bontà delle pietanze sono un traguardo per il cui raggiungimento sono necessari in cucina ‘esperienza’ frutto di pratica quotidiana, ‘amore’, che vuol dire pazienza, lentezza, accuratezza, tempo e piacere per ciò che si sta facendo, ‘alta qualità della materia prima’ che si guadagna attraverso la frequentazione del mercato, la scelta diretta dei prodotti e la relazione con coloro che vendono al mercato (coltivatori ecc.). Quindi la buona riuscita di questo piatto per me rappresenta un eloquente esempio di ciò che vuol dire ‘ semplicità e bontà” realizzati in cucina .
I due protagonisti del piatto sono gli spaghetti e le vongole: dei primi vi dirò che ad inventarli, pare, siano stati i cinesi oltre mille anni fa, ma la vera disputa riguarda l’origine dello spaghetto essiccato di cui non si sa nulla. L’essiccazione è una vera arte e costituisce la discriminante nella produzione di questa pasta infatti essa deve avvenire dall’interno verso l’esterno e non viceversa altrimenti la pasta marcisce. I primi documenti italiani in cui si parla di pasta essiccata, cioè a lunga conservazione, risalgono al 1100 quindi molto prima che Marco Polo scrivesse il Milione (1295). il Petroni in particolare sostiene che furono gli arabi a portare in Italia gli spaghetti, alcuni testi, infatti, rivelano come in Sicilia, intorno all’anno mille, fossero già presenti e da lì esportati in tutto il Mediterraneo. Comunque non si sa con certezza se il processo di essiccazione fu inventato dagli arabi o questi lo appresero da qualcun altro.
Per questo piatto possiamo utilizzare lupini o vongole. Le differenze sono varie : mentre i lupini sono oggetto di sola pesca, le vongole possono essere anche coltivate; i lupini sono tondeggianti e con sifoni molto corti invece le vongole hanno una forma allungata ed il sifone lungo; il guscio dei lupini è liscio quello della vongola presenta striature in rilievo. Dal punto di vista nutrizionale ambedue i molluschi sono ricchi di proteine e sali minerali come ferro, fosforo, calcio e poveri di grassi.

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Cozze gratinate al profumo di origano

Semplice e gustoso secondo piatto da fare proprio durante l’estate. Tradizione vuole infatti che nei mesi senza R, quindi da maggio ad agosto le cozze (ed anche le vongole) siano più buone. La saggezza popolare ha un fondamento infatti i mesi autunnali ed invernali (con la R) coincidono con i periodi riproduttivi durante i quali questi molluschi risultano meno saporiti .

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Risotto di mare

 

Il protagonista di questo piatto è il riso. Il suo nome, dal greco “òriza”, indica una pianta annuale della famiglia delle graminacee di origine asiatica che, insieme alla “oryza glaberrima” coltivata in Africa, è una delle due specie di piante da cui si produce il riso. L’incertezza sulle origini del riso ha alimentato la nascita di molte leggende intorno ad esso considerato da sempre un dono di forze sovrannaturali, simbolo di fecondità, laboriosità, felicità e di buona salute.
In India si narra che il dio Shiva un giorno creò una stupenda ragazza che chiamò Retna Dumila (gioiello splendente) di cui lo steso dio, data la sua straordinaria bellezza se ne innamorò chiedendole di diventare sua moglie; la fanciulla rispose che si sarebbero sposati solo a condizione che prima egli avesse creato un cibo con cui nutrirsi ogni giorno senza stancarsene. Shiva fece diversi tentativi ma furono tutti inutili perché Retna Dumila era incontentabile così il dio adirato costrinse la ragazza a sposarlo con la forza. Dumila ne morì di dolore ma dopo 40 giorni di notte sulla tomba comparvero delle minuscole luci da cui, al mattino, spuntarono tanti piccoli germogli. Commosso Shiva diede a quella pianta il nome di Pari (riso). Quella pianta avrebbe dato agli uomini e agli dei l’alimento che Retna Dumila aveva richiesto, un cibo che si potesse mangiare ogni giorno. Nell’isola di Giava ancora oggi i sacerdoti del riso (dukon pari), indicano i giorni e le ore migliori per eseguire la semina e la raccolta e pregano per l’anima di Dumila.

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strascinati e cime di rapa

Questo è un tipico primo piatto della cucina lucana, gustosissimo!!  Semplice ma raffinato nella sua essenzialità  questa pietanza ci regala sapori nitidi, distinti e riconoscibili ma, prima ancora, profumi intensi e rassicuranti. Si mangia prevalentemente d’inverno, infatti  è proprio in questa stagione che possiamo trovare al mercato le migliori cime di rapa dato che la loro caratteristica è quella di vegetare a basse temperature e dunque sono considerate un ortaggio autunnale e invernale ricco di sali minerali, vitamine ed antiossidanti.

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