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Frappe e chiacchiere e… chiacchiere e…

E’ tempo di carnevale è tempo di dolci chiacchiere…. Secondo molti l’origine delle chiacchiere risalirebbe all’epoca romana in cui venivano fatti dolcetti a base di uova e farina chiamati “frictilia” che venivano appunto fritti nel grasso di maiale e preparati dalle donne romane per festeggiare i saturnali (festività  corrispondente al nostro carnevale); si usava farne in grosse quantità in quanto semplice da realizzare ed a basso costo e dovevano servire per tutto il periodo della Quaresima. Altra leggenda vuole che il nome “chiacchiere” risalga alla regina di Savoia che appunto un giorno durante una amabile “chiacchierata” le venne fame e dunque ordinò al cuoco di corte, Raffaele Esposito, di fare un dolce che potesse allietare lei ed i suoi ospiti e quindi egli, prendendo spunto dalla chiacchierata regale, diede il nome di chiacchiere a quel dolce veloce , semplice e sfizioso che preparò al momento.
Bugie, cenci, cioffe, crostoli, fiocchetti, frappe, galaniguanti, intrigoni, latughe,  maraviglias, merveilles,  sfrappole , ghisa , sossole , sprellegalarene, stracci, pampuglie, risole ………. ogni regione e città italiana li chiama a modo suo questi dolci di antichissima tradizione che qui vi propongo avvolti da zucchero a velo o intinti in un delicato ed avvolgente sciroppo agrumato.

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Dolcetti di Strudel

Lo Strudel è un dolce tipico dell’Alto Adige e la parola, in tedesco, vuol dire “vortice” infatti il termine rende proprio l’idea della struttura del dolce realizzato arrotolando nella pasta, tirata a sfoglia sottilissima, una farcitura di frutta. Secondo la tradizione popolare la giusta consistenza della sfoglia deve essere quella che permetterebbe di leggervi in trasparenza frasi d’amore. Lo Strudel pare essere una variante di un antico dolce turco chiamato “baciava” ancora oggi molto popolare in Turchia. Sembra che nel 1526 il sultano Solimano abbia diffuso la ricetta in occasione della sconfitta degli ungheresi infatti la trasformazione del “baciava” in Strudel avvenne con l’introduzione, tra gli ingredienti del ripieno, delle mele quasi assenti in Turchia ma molto popolari nell’area magiara. Con la conquista dell’Ungheria da parte dell’Austria nel 1699 lo Strudel si fece strada con successo a Vienna e poi nelle Tre Venezie.
Contravvenendo ahimè al significato della parola Strudel qui l’ho realizzato in formato dolcetti.

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