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Tortelli alla crema di taleggio

Il tortello è una pasta ripiena inventata molto probabilmente per recuperare avanzi della tavola. Le prime tracce del tortello risalirebbero a circa il 1100 nella Padania longobarda. E’ una invenzione della cultura medievale che sintetizza l’arte della pasta e delle torte. I tortelli si cuocevano in due modi diversi: bolliti in acqua o brodo e serviti con formaggio e spezie, o fritti e addolciti con zucchero e miele. Il taleggio è un formaggio italiano d.o.p. a pasta cruda di latte vaccino, molle e a crosta lavata, di origini antichissime, risalenti forse ad un periodo anteriore al X secolo, la sua zona di origine è la Val di Taleggio in provincia di Bergamo. Documenti risalenti al 1200 fanno riferimento ai commerci e agli scambi di cui era oggetto il Taleggio insieme ad altri formaggi.

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Vellutata di zucca al pepe di Sarawak

La zucca è un frutto appartenente alla famiglia delle cucurbitacee. La sua origine è incerta, probabilmente importata dall’Asia minore,  la coltivavano già gli antichi Egizi, i Greci e i Romani. Sia Discoride che Plinio chiamavano la zucca “…il refrigerio della vita umana, il balsamo dei guai…” infatti nonostante sia dolcissima è ipocalorica, possiede innumerevoli proprietà benefiche ed è una miniera di caroteni, pro-vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B,  fosforo, ferro, magnesio e potassio. Nella civiltà contadina si usava tenere una zucca in casa come auspicio di felicità ed abbondanza. Nei paesi anglosassoni la zucca è utilizzata per la costruzione della Jack-o’-lantern, caratteristica lanterna impiegata durante la festa di Halloween per scacciare spiriti maligni che secondo la leggenda vagano sperduti sulla terra.
Il pepe di Sarawak è originario del Borneo ha un’aroma estremamente raffinato dalle note fresche, fruttate e delicatamente resinose.
La ricetta che vi suggerisco  è  semplice, gustosa e leggera e per questo si adatta dunque ad essere consumata sia a pranzo che a cena Continua a leggere

sformatino di patate con crosta al parmigiano

Questo pietanza  può costituire anche un ottimo piatto unico e si adatta benissimo ad essere gustato nei mesi freddi dell’anno.
La patata (solanum tuberosum), appartenente alla famiglia delle solanaceae,  è originaria del Perù, della Bolivia, del Cile  e del Messico dove veniva coltivata dalle civiltà azteca e incaica. Non venne scoperta da Colombo ma dagli spagnoli di Pizzarro sulla cordigliera andina solo a metà del cinquecento. Inizialmente fu chiamata “papa” (in lingua  quechua indica appunto Solanum tuberosum) ma in Europa venne chiamata “patata” perchè confusa probabilmente con la patata dolce delle aree tropicali americane. Nella seconda metà del XVI secolo le patate giunsero in Italia (qui vennero chiamate “tartuffoli”) grazie ai padri carmelitani scalzi che insegarono come dovevano essere coltivate e raccolte. In passato, poiché molti, inopportunamente, mangiavano non i tuberi ma le foglie e i frutti velenosi  con conseguenti intossicazioni, le patate si guadagnarono una fama negativa, fu poi a causa di una terribile carestia nel 1663 che in Irlanda si cominciò a consumare patate per l’alimentazione umana.
La patata va conservata intera al fresco e al buio, ma si può preservare pure tagliata a fette in frigorifero per un paio di giorni, purchè immersa in acqua fredda, non ha invece alcuna conservabilità dopo la sua cottura.
Essa è ricca di  vitamine del gruppo B, di vitamina C, potassio, rame, ferro, cromo e magnesio. sono energetiche e favoriscono il senso di sazietà.

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